OMAGGIO A MARIO MONICELLI

Una ventina di anni fa, una sera di domenica, Mario Monicelli uscì di casa – rione Monti, Roma- trascinando a fatica un grande sacco della spazzatura. Lo seguii sospettosa e riuscii a fermarlo mentre rovesciava nel cassonetto centinaia di fotografie che aveva accumulato nella sua lunghissima vita di regista.

” Perché?” Chiesi. ” Perché è roba vecchia”. Era fatto così, Monicelli. Una volta terminate le riprese di un film, si passava ad una nuova avventura. Del passato non conservava né ricordi né documenti. Era un uomo del futuro, Mario. Negli anni ho raccolto con pazienza e amore tutte quelle stampe, le ho ordinate e archiviate. Appartengono a varie epoche, a vari film . Da “I compagni” a “Brancaleone”, da “Caro Michele” alla “Grande Guerra”,da “Risate di gioia” a “Il borghese piccolo piccolo” e a “casanova 70”. Ho trovato perfino uno scatto del grande Doisneau sul set di Rossini Rossini. Di molte fotografie non sono riuscita a ricostruire il nome dell’autore e mi scuso per l’ assenza di citazione. A volte infatti le foto risalgono a più di 65 anni fa. Queste immagini sono intense, mai banali. I bianchi e neri della pellicola – non esisteva ancora il digitale- sono incisivi, quasi espressionisti. Così come i volti di attori e comparse, protagonisti di un cinema italiano straordinario che non muore mai e, ora come mai, attraversa il mondo raccontando la nostra Italia travagliata e sorprendente di cui Mario Monicelli è stato un acuto interprete .

Chiara Rapaccini

Mario Monicelli e RAP, 100 anni di cinema

Mario Monicelli e RAP, 100 anni di cinema
Art: RAP-Chiara Rapaccini
Foto: Vittoria Amati
Grafica: Franny Thiery

In occasione dei 100 anni dalla nascita (Viareggio, 16 maggio 1915), il B.A. Film Festival presenta un Omaggio a Mario Monicelli, una serie di appuntamenti dedicati al grande regista intervenuto al Baff nel 2005, scomparso nel 2010.

La Fondazione Bandera per l’Arte (via Andrea Costa, 29, Busto Arsizio) ospiterà la mostra “Mario Monicelli e Rap, 100 anni di cinema”. L’esposizione proporrà alcune stampe pittoriche su tela realizzate per l’occasione da Rap, alias Chiara Rapaccini, illustratrice e designer, compagna del regista, e una selezione di foto dai set dei film di Monicelli tratte dal suo archivio personale. Il progetto, già presentato a New York lo scorso autunno, sarà presto anche a Buenos Aires e, in Italia, a Napoli.
La mostra sarà aperta al pubblico da giovedì 16 a sabato 25 aprile, dalle 16 alle 19 (ingresso libero). L’incontro con l’artista Chiara Rapaccini è in programma giovedì 23 aprile alle ore 19.30.

RAP all’opera sulle tele per Mario Monicelli e RAP, 100 anni di cinema.
Foto: Troiano

La ricca produzione cinematografica di Mario Monicelli verrà ricordata con due lungometraggi.

Il primo, Risate di Gioia (1960), una commedia amara ambientata la notte di Capodanno, è l’unico film nel quale recitano insieme Anna Magnani e Totò, in precedenza compagni di avanspettacolo; lei, insolitamente bionda, interpreta una comparsa di Cinecittà, lui un figurante che vive di espedienti e dovrebbe fare da spalla a un borseggiatore (Ben Gazzara). Tratta da due novelle di Alberto Moravia e sceneggiata da Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli, oltre che dallo stesso Monicelli, la pellicola è stata restaurato nel 2013 dalla Cineteca di Bologna e dalla Titanus, in collaborazione con Rai Cinema.

Totò, Anna Magnani e Ben Gazzarra – Risate di Gioia 1960
Fotografo: G.B. Poletto

Il secondo, L’armata Brancaleone (1966), è un classico della cinematografia italiana, un affresco popolare arricchito da citazioni colte, da un linguaggio inventato, a metà tra il latino scolastico e il dialetto, e da costumi fantastici. Affiancato ancora una volta nella scrittura da Age e Scarpelli, Monicelli mette in scena le disavventure di uno sgangherato manipolo di uomini e donne (Carlo Pisacane, Catherine Spaak, Gian Maria Volontè, Enrico Maria Salernno), guidati un nobile decaduto (Vittorio Gassman), che in pieno Medioevo attraversano l’Italia per andare a prendere possesso del feudo di Aurocastro in Puglia.

Mario Monicelli e Barbara Steele – L’armata Brancaleone, 1966

Il ritratto di Monicelli prevede anche la presentazione del documentario Vicino al Colosseo c’è Monti, da lui realizzato nel 2008, uno degli ultimi lavori di Monicelli a quattro mani con Chiara Rapaccini, prodotto da Gianvito e Alessandro Casadonte per Inspire Production. «Volevo raccontare un Rione di Roma, forse il più antico – scrisse il regista – non con toni enfatici e imperiali ma quotidiani. Volevo parlare di un paese con gli artigiani, con antiche vie percorse da processioni, con piazze che festeggiano le tipiche ottobrate romane, negozi curiosi ed inaspettati, giardini tropicali dietro i muri delle case, scuole di musica e cinema, teatri e palestre di boxe nascoste nei seminterrati. Tutto molto velocemente, solo per invogliare il curioso a cercare gli aspetti più nascosti del Rione Monti».

Tra le iniziative in programma, infine, anche un convegno sulla poetica dei film di Monicelli.