Il B.A. Film Festival ha selezionato cinque dialoghi famosi e popolari della commedia cinematografica italiana e indetto un concorso per scegliere i più divertenti. I testi – riportati qui sotto – sono disponibili anche sul sito www.prealpina.it e verranno pubblicati su più edizioni della versione cartacea del quotidiano.

Le votazioni si chiuderanno lunedì 13 aprile.

I tre dialoghi più votati saranno interpretati dal vivo da grandi attori italiani ospiti della manifestazione.

Tra tutti i partecipanti al concorso verranno estratti tre abbonamenti online al quotidiano La Prealpina;
i vincitori verranno premiati in una apposita occasione del festival.

Straziami, ma di baci saziami, (1968)

Regia: Dino Risi

Sceneggiatura: Agenore Incrocci, Dino Risi, Furio Scarpelli

STRADA – EXT. GIORNO

MARINO aspetta MARISA sotto una pensilina, mentre piove a dirotto.

MARISA

Teresa e Antonietta hanno accettato de farmi da damigelle… Ma perché? Non sei contento?

MARINO

Sì, sì. Hai deciso anche dove annà ‘n viaggio de nozze? Te sta bene Assisi? Ce conosci quarche arbergo?

MARISA

Marino, ma che dici?

MARINO

Una volta ti sei offesa perchè ti ho nascosto che portavo l’occhiali. Sì, sì, ‘n fa finta che ‘n te ricordi, mi hai detto che non ero sincero, mi hai detto anche ipocrita. Sissignore, io porto l’occhiali. So ‘stigmatico, ma essere ‘stigmatico non è mica disonorevole sa. È più disonorevole annà per l’alberghi. Io sono te tu sei me. Eh, no mia cara, perchè se io sarei te mi facessi schifo.

Marisa schiaffeggia Marino.

MARINO

Che fai non reagisci? Non rispondi eh? Non ti discorpi? E allora parlerò io e ti dico una parola sola. Scortichini, con rispetto parlando. Qual è la tua risposta?

Marisa schiaffeggia di nuovo Marino.

MARINO

È la seconda volta. Ti avverto che non ci sarà la terza.

Marisa schiaffeggia per la terza volta Marino.

La Mia Signora (1964)

L’AUTOMOBILE

Regia: Tinto Brass

Sceneggiatura: Rodolfo Sonego

STRADA – EXT. GIORNO

Il SIGNOR BIANCHI e sua moglie GERMANA stanno camminando per la strada. Lui è visibilmente agitato.

BIANCHI

…Ma come è possibile, com’è possibile che questa disgrazia doveva capitare proprio a me! Ma come è possibile, così all’improvviso! Ieri c’era e oggi non c’è più!

I due entrano nel commissariato.

COMMISSARIATO – INT. GIORNO

BIANCHI

(alzandosi)

Andiamo Germana, tocca a noi. Su!

COMMISSARIO (F.C)

Prego signora, s’accomodi

BIANCHI

Mi date per piacere una sedia anche a me, che sono ridotto uno straccio, non me reggo più in piedi.

COMMISSARIO (F.C)

Beh, cosa è successo?

BIANCHI

E che è successo sior commissario. Eccola qua. La vede questa bella toma?

COMMISSARIO (F.C)

Sua moglie?

BIANCHI

Per disgrazia mia, mia moglie signor commissario.

COMMISSARIO (F.C)

E che cosa ha fatto?

BIANCHI

E che cosa ha fatto signor commissario, diglielo al signor commissario, m’ha fatto rubare la Jaguar mia!

COMMISSARIO

Ho capito. Il solito furto d’auto eh?(Poi rivolto al collega) Siedi alla macchina e verbalizziamo.

COMMISSARIO (F.C)

Il suo nome, signora?

GERMANA

Germana Luccherini in Bianchi.

BIANCHI

Bianchi sono io, suo marito

COMMISSARIO (F.C)

Signora, ci racconti con calma come è accaduto il fatto

GERMANA

Sì. Dunque questa mattina ho detto a mio marito, Prendo la macchina e vado a trovare mia cugina.

BIANCHI

(interrompendola)

Prendi la macchina, prendi la 600, c’abbiamo anche la 600, non mi toccare la Jaguar che non la sai neanche guidare!

COMMISSARIO (F.C)

E invece lei ha preso la Jaguar.

GERMANA

Esattamente.

BIANCHI

Una macchina del valore di 4 milioni e 700 mila lire. Una macchina spinta, impegnativa, che non è certo da donna!

COMMISSARIO (F.C)

Sì, sì, si calmi, si calmi. Dunque, lei ha preso la Jaguar ed è andata a trovare sua cugina.

GERMANA

No, non sono andata a trovare mia cugina. Ho preso la Via Cassia e mi sono fermata ad un distributore. Lì mi aspettava un giovanotto…

BIANCHI

E chi era quest’altro mascalzone?!?

COMMISSARIO

Un momento! Le domande le faccio io e basta! Dunque signora mi dica… chi era questo giovanotto?

GERMANA

Un certo Carletto… il cognome non me lo ricordo. L’ho conosciuto l’altra settimana… alle corse dei cani.

BIANCHI

Uhm. Beh, va’ avanti!

GERMANA

Eh, allora abbiamo preso un caffettino insieme… e poi ad un certo punto questo giovanotto mi dice Signora, mi consente di provare la sua Jaguar?

COMMISSARIO (F.C)

E lei?

GERMANA

Eh, così siamo saliti in macchina, lui al volante e io al suo fianco.

BIANCHI

(a Germana)

Maledetta, che sii maledetta. (Poi al commissario) Ma non è da delinquenti scusi, non è da criminali? Conosce un giovanotto alle corse dei cani, dice sai siamo andati a fare una lunga passeggiata, no! Je da le chiavi e gli fa portare la Jaguar mia? (Alla moglie) Maledetta, che sii maledetta per il giorno che t’ho conosciuta e che t’ho dichiarato il mio amore!

GERMANA

Ma che fai la scena?

COMMISSARIO (F.C)

Stia calmo per cortesia. Stia calmo. Andiamo avanti. Dunque, signora, dove si fece condurre da questo Carletto?

GERMANA

(sorridendo)

Beh, abbiamo preso la Via Aurelia e ha lanciato la macchina a 160 per provare la ripresa.

BIANCHI

A 160, una macchina in rodaggio! Me brucia tutte le guarnizioni!

COMMISSARIO (F.C)

Eh sì signora, deve ammetterlo, è stata imprudente!

GERMANA

Ma che imprudente! Io non ho fatto altro che dirgli vai piano, vai piano che mi fondi tutto!Invece no, lui giù con l’acceleratore! Sul rettilineo ha toccato i 190!

BIANCHI

(alzandosi e allargandosi il colletto)

Ecco, mi dà un bicchiere d’acqua per piacere che c’ho la gola secca? Non posso più respirare! Grazie tante!

COMMISSARIO (F.C)

Vi fermaste in qualche posto?

GERMANA

Sì, ci fermammo in un motel e prendemmo un gingerino.

COMMISSARIO (F.C)

E dove lasciaste la macchina?

GERMANA (F.C)

Sul piazzale.

COMMISSARIO (F.C)

Chiuse gli sportelli a chiave?

GERMANA

No no, lasciammo tutto aperto, anche le chiavi nel cruscotto tanto dice Carletto chi la ruba una Jaguar?

COMMISSARIO

E poi che fece?

GERMANA

(Guardando il marito)

Glielo devo dire?

BIANCHI

Eccerto che glielo devi dire, je devi dire tutto, se voi che trovano la Jaguar mia, je devi dare tutti i dati precisi!

GERMANA

Beh allora questo Carletto ad un certo punto dice Facciamo un riposino? E così siamo saliti su in camera e ci siamo distesi lì sul letto.

BIANCHI

Ha sentito sior commissario? Sono saliti in camera e si sono distesi sul letto!

GERMANA

(a occhi bassi)

Sì…

BIANCHI

(guardandola)

Sì! Ah sì, dici?

(Pausa)

E mi lasci la Jaguar aperta con le chiavi sul cruscotto?!?

GERMANA

Ma scusa, lui era disteso di qua, io ero distesa di là, con la testa sul cuscino e attraverso la finestra io controllavo.

BIANCHI

Ma che controllavi?!

GERMANA

La Jaguar che stava sul piazzale, che so’ scema?

BIANCHI

E sei scema sì! Ma scusa, se arriva il ladro, monta in macchina e parte, quanto tempo ti ci vuole a te a rivestirti e a scendere giù e a gridare al ladro? Andiamo, rispondi! Furbona, intelligentona, lo vedi che non sai neanche quello che dici?

GERMANA

Eh già, sai sempre tutto te!

BIANCHI

Ma so sempre tutto io sì!

COMMISSARIO

Calmi! Calmi, non litighiamo adesso. Prosegua, signora.

GERMANA

A un certo punto come si chiama, questo giovanotto…

BIANCHI

Ma che non sai neanche come si chiama?

GERMANA

(alterata)

Mi fai parlare?

BIANCHI

Non sa neanche come si chiama!

GERMANA

A un certo punto questo Carletto si alza dal letto, va alla finestra, chiude la serranda. Per cui, io non ho più potuto controllare la Jaguar!

COMMISSARIO

E mi dica signora… dopo carletto… è tornato a letto con lei?

GERMANA

Sì, certo!

BIANCHI

(mettendosi una mano sulla bocca)

Mmm, poi dice che non devo parlà! Ma come, te ne stai a letto con Carletto con le finestre chiuse??

COMMISSARIO (F.C)

Calma, calma, abbiamo inteso. Signora, concluda

GERMANA

Sì. Per concludere. Mentre eravamo lì distesi sul letto, abbracciati, così, non mi voglio dilungare, ma a un certo punto mi è sembrato di sentire il rumore della Jaguar che partiva. Ma sa, in quei momenti non è che uno ci faccia molto caso. Solo dopo m’è venuto il dubbio. E ho detto Vuoi vedere che m’hanno rubato la jaguar. Infatti mi alzo, tiro su la serranda e la Jaguar non c’era più.

BIANCHI

Ecco come si ricostruisce il fatto: Carletto c’aveva un complice.

COMMISSARIO

Quale complice?

BIANCHI

Mi permetta signor commissario, le ricostruisco io tutto per bene. Carletto aveva un complice. E dice a questo complice “Io mi incontro con la signora Germana, chiedo alla signora Germana di farmi portare la macchina e lei me la fa portare. Poi lascio la Jaguar aperta con le chiavi sul cruscotto. Andiamo in camera io e la signor Germana. Chiudo le persiane questo è il segnale. Tu monta in macchina e parti!”

E questa ingenuona sente partire la Jaguar mia, non scende giù, non grida al ladro, no! se ne sta in camera con le finestre chiuse a fa il riposino! Così il sogno di tutta la mia vita, la Jaguar mia, sparisce! Non la vedrò mai più! Maledetta, maledetta, maledetto il giorno che t’ho dichiarato il mio amore!

ATTENDENTE

(entrando)

Hanno ritrovato la Jaguar. L’hanno portata qui.

BIANCHI

Ma non mi dica! E dove qui?

ATTENDENTE

Qui, qui sotto!

BIANCHI

Ah beh sentite, siete dei fenomeni! E poi si dice tanto della polizia. Ma siete della gente in gamba! Siete della gente meravigliosa! E mi permetta sior commissario di esprimere tutta la mia riconoscenza. E specialmente tu, ringrazia il sior commissario con la faccia per terra perchè se non se fosse ritrovata la Jaguar mia che non me sembra neanche vero, per te la porta di casa sarebbe rimasta sempre chiusa! E n’dove qui?

ATTENDENTE

Venga, l’accompagno

BIANCHI

(esce)

Venga l’accompagno, n’dove? N’dove sta la Jaguar mia?

GERMANA

(al commissario)

Posso andare?

COMMISSARIO

Prego.

Germana esce dal commissariato.

BIANCHI

(F.C., alla macchina)

No! No! Oddio no! Non credo ancora ai miei occhi! Credevo ormai di averti perduta per sempre e invece sei qui! Sei tornata a me, fa che ti abbracci!

Germana si avvicina al marito, steso sul cofano dell’auto.

BIANCHI

Bella, sei la più bella del mondo. Ti avevano rapito, mi avevi fatto stare tanto in pena, ho tanto sofferto per te sai. Che t’hanno fatto, t’hanno fatto del male? Fatti vedere, fammi vedere, sei piena de sgraffi? Che è?

GERMANA

Te l’hanno riportata la Jaguar tua eh? Sei contento?

BIANCHI

E so’ contento sì!

Germana gli tira uno schiaffone che lo fa girare in tondo più volte. BIANCHI rimane lì a guardarla senza capire.

Una vita difficile, (1961)

LA CORRUZIONE

Regia: Dino Risi

Sceneggiatura: Rodolfo Sonego

EXT. VILLA BRACCI – GIORNO

SILVIO MAGNOZZI arriva alla villa del COMMENDATOR BRACCI e lo incontra a bordo piscina, insieme al suo AVVOCATO.

COMMENDATOR BRACCI

Molto piacere di conoscerla, e molte grazie per aver accettato il mio invito.

SILVIO MAGNOZZI

Buongiorno.

COMMENDATOR BRACCI

Prego, si accomodi. Il mio avvocato, potremo parlare liberamente.

AVVOCATO

Felice di conoscerla.

COMMENDATOR BRACCI

Me la immaginavo più anziano. Ho qui un articolo firmato da lei che termina con queste parole “nel prossimo articolo faremo i nomi di alcuni industriali, che in vista delle elezioni politiche, hanno spedito clandestinamente all’estero decine e decine di miliardi.” Io vorrei sapere se in questa lista c’è anche il mio nome.

SILVIO MAGNOZZI

Commendatore, se lei mi ha chiamato qui sa perfettamente che ci sarà anche il suo nome.

COMMENDATOR BRACCI

Lei crede di avere prove sufficienti per fare questa pubblica e assurda denuncia?

SILVIO MAGNOZZI

Beh, io non sono un bambino e se ho deciso di coinvolgere nello scandalo lei, e persone molto ma molto più in alto di lei, vuol dire che sono sicuro di quello che faccio commendatore.

COMMENDATOR BRACCI

Magnozzi, lei non mi fa paura, lo sa?

SILVIO MAGNOZZI

Lo so che lei è di quelli che non hanno paura.

COMMENDATOR BRACCI

Ecco, bravo, io l’ho fatta venire qui solo per evitarmi delle rogne. Io non amo gli scandali, non mi piace vedere il mio nome sui giornali quindi desidero che questo articolo non venga pubblicato. Possiamo quindi metterci d’accordo?

SILVIO MAGNOZZI

Che cosa intende per metterci d’accordo?

COMMENDATOR BRACCI

Io ho la presunzione di capire subito con chi ho a che fare, lei non è un persona gretta, lei è un intellettuale, un borghese come me, dunque troveremo un accordo. No?

COMMENDATOR BRACCI

Quanto le danno per questi articoli?

SILVIO MAGNOZZI

Cinquemila lire, commendatore, no no no, noi non ci potremo mai mettere d’accordo anche se lei me ne offre cinquantamila.

COMMENDATOR BRACCI

Io non le offro cinquantamila lire. Io le offro cinque milioni. Quanto le danno al mese?

SILVIO MAGNOZZI

De che?

COMMENDATOR BRACCI

Di stipendio al giornale, intendo.

SILVIO MAGNOZZI

Trentamila.

COMMENDATOR BRACCI

E come può vivere con trentamila lire?

SILVIO MAGNOZZI

Male, commendatore.

COMMENDATOR BRACCI

Io le offro trecentomila lire. Lei come giornalista non può rifiutare, perché io oltre alle mie industrie, sono proprietario di giornali, riviste e produco dei films, e lei che è uno scrittore non ancora affermato solo con me può avere un avvenire brillante e sicuro. È Sposato?

SILVIO MAGNOZZI

Non legalmente, convivo.

COMMENDATOR BRACCI

Ha figli?

SILVIO MAGNOZZI

No, per fortuna. Ah si, uno in viaggio.

COMMENDATOR BRACCI

Complimenti. Ah sa che cosa faccio allora? Io le offro due ettari di terreno fabbricabile intestati a suo figlio. Oggi un terreno non vale niente, ma tra dieci anni sarà una fortuna, e suo figlio sarà ricco. Eh, Magnozzi?

L’armata Brancaleone (1966)

Regia: Mario Monicelli

Sceneggiatura: Agenore Incrocci, Furio Scarpelli, Mario Monicelli

BRANCALEONE a cavallo sta incitando i suoi soldati.

BRANCALEONE

L’omo allo mio servizio non teme né piova né sole né foco né vento…

UOMO

Lo qvale servissio? Semo tutti a lo pari.

BRANCALEONE

Silenzio! Io vi sono duce! E però mi dovete obbedienza e dedizione. Lo nostro cammino sarà cosparso di sudore, lacrime e sanguine. Siete voi pronti a tanto? Respondete a una voce.

TUTTI

(poco entusiasti)

Eh, va bene.

BRANCALEONE

Siete voi pronti a morire pugnando? Noi marceremo per giorni, settimane et mesi, ma infine avremo castella ricchezze et bianche femmine dalle grandi poppe. Taccone, ‘nnalza le insegne!

TACCONE

No le tengo!

BRANCALEONE

Bene! E tu levale in alto! E voi bifolchi ponetevi all’ombra di esse… escite dalla fanga, che io farò di voi cinque un’armata veloce…

UOMO 2

(interrompendolo)

Duce! Semo quattro…

BRANCALEONE

…e io farò di voi quattro un’armata veloce ed ardita che sia veltro e lione al tempo istesso! Avanti, verso Aurocastro nel core di Pugl.. avan, avan, avanti miei gagliardi! In marcia! Vai! Seguitemi!

CORO (F.C.)

Branca Branca Branca

Leon leon leon!

UOMO 3

Ma… dove va quello là?

CORO (F.C.)

Lione al vento, stiam marciando

noi siamo l’armata Brancaleon,

leon, leon, leon,

leon leon…

Si sente un fischio. La musica si ferma.

UOMO 4

De quaaa!!

La musica riprende.

Coro (F.C.)

Branca Branca Branca

Leon leon leon!

Lione al vento, stiam marciando

noi siamo l’armata Brancaleon,

leon, leon, leon,

leon leon

Branca Brancaleon!

Amici Miei (1975)

LA DISTRUZIONE DEI PAESETTI

Regia: Mario Monicelli

Sceneggiatura: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Pietro Germi, Tullio Pinelli

PAESINO DI CAMPAGNA – EXT. GIORNO

L’auto dei quattro amici arriva in un paesino tranquillo e si ferma in una piazzetta.

GIORGIO PEROZZI (F.C.)

La distruzione dei paesetti è una delle tante trovate del Necchi, che in questo tipo d’invenzioni è meglio d’un Guglielmo Marconi.

MELANDRI

Questo l’è proprio da distruggere. Ce l’hai la roba?

SASSAROLI

Sempre!

MASCETTI

Forza ragazzi! Datemi una mano!

MELANDRI

A me il treppiede, eh!

MASCETTI

Subito! Pronto, ingegnere!

Deve passare di qua.

SASSAROLI

Posso prendere gli strumenti?

MASCETTI

Sì geometra, presto!

PEROZZI

Pronto ingegnere!

MELANDRI

Goniometro, teodolite, livella in tange… di quaaaa, tutto giù, via!

MASCETTI

Voilà!

I quattro iniziano ad armeggiare con metri e attrezzi come se stessero preparando grandi lavori di demolizione…

MELANDRI

Là a sud… cavalcavia!

PEROZZI

La mappa!

…Sotto gli occhi preoccupati di una coppia di CONTADINI alla finestra.

CONTADINO (F.C.)

O mio dio…

PEROZZI

Da questa parte due colline da spianare!

MASCETTI

Presto, regolatore per riportare in pianta!

PEROZZI

Quell’uomo, sentite! Decametro scappellamento a destra, tenete!

Perozzi fa tenere al Contadino un metro e lo usa per misurare.

MELANDRI

Pronta la livella?

SASSAROLI

Prendiamo misure con teodolite!

MELANDRI

Svelti con le sagge!

MASCETTI

Vado subito ingegnere!

Mascetti riprende un finto metro di legno che aveva dato in mano a un VECCHIETTO del paese.

MASCETTI

Misurazione!

(al Vecchietto)

Ridammelo. Messe le staglie!

MELANDRI

Numeri!

PEROZZI

Otto metri e dieci!

SASSAROLI

Centodiciassette!

PEROZZI

Centodiciassette!

MASCETTI

io posso cominciare?

SASSAROLI

Sì, segni le case da abbattere.

MASCETTI

Bene!

MELANDRI

D’accordo!

La gente del paese comincia ad osservarli, preoccupata.

PAESANO

Ma che ‘lla fanno, costruiscono?

Mentre gli altri continuano a fare calcoli (“Centoquattordici!”), Mascetti fa delle grosse X con un gesso sui muri di alcune case.

MASCETTI

Zac e zac. Qui, tutto giù.

MELANDRI

Spegnete i bulldozer!

O dinamite?

SASSAROLI

Tritolo!

MELANDRI

(ai Paesani che lo osservano)

Che fate voi qua? Via via lasciateci lavorare per piacere!

MASCETTI

Sgombrate!

(ai Contadini)

Calma, voi.

(segna la chiesa col gesso)

Zac, zac, zac, zac.

PEROZZI

(ai Paesani)

Per favore.

MELANDRI

(a Mascetti)

Basta così!

MASCETTI

Anche la chiesa è sistemata!

Eh mi dispiace, eh caro assessore,

ordine della regione.

PEROZZI

Ecco, lasci pure.

MELANDRI

Faccio io ingegnere.

MASCETTI

Oh, mi raccomando, bisogna provvedere

ai futuri senzatetto, eh! Tende rancio, antibiotici, qualche coperta e soprattutto molti ombrelli.

I quattro risalgono in macchina, sotto gli occhi allibiti della gente del paese.

SASSAROLI

Andiamo.

MELANDRI

Carico completato, si parte!

MASCETTI

Ma che, sto sempre in mezzo io?

PEROZZI

Guarda guarda guarda guarda il prete, guarda!

Arriva di corsa il PRETE del paese.

PRETE

Ma che succede? Chi siete?

Melandri scende dall’auto e spiega tutto al Prete.

MELANDRI

Ma come, non lo sa, reverendo?

Di qua passerà l’Autostrada delle Ginestre!

(gesticola, indica direzioni)

Questa è la direzione!

E lì ci sarà un grandissimo

svincolo per la tangenziale est.

E’ l’ente Regione!

PRETE

Madonnina del signore…

Melandri risale sull’auto, che riparte a tutta velocità.

PRETE

Presto, presto! Sonate le campane

fedeli, presto! Campane!!!

Suonano le CAMPANE della chiesa.